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Ci sono 2 tipologie di tricopigmentazione: permanente e semipermanente.

Ciò che contraddistingue le due tecniche è prevalentemente il tipo di pigmento utilizzato, nel primo caso rimarrà in modo permanente sul cuoio capelluto, nel secondo tipo il pigmento permane per un periodo di circa 2-3 anni.

Riassorbimento della tricopigmentazione

Il completo riassorbimento del pigmento generalmente avviene entro i 2-3 anni circa, questo periodo può variare in funzione dell’età del paziente (un paziente molto giovane ha un metabolismo più rapido e di conseguenza una degradazione del pigmento specifico accelerato).

Vantaggi della tricopigmentazione

Da alcune persone/professionisti la non permanenza del pigmento viene vista come una condizione sfavorevole. Io credo che piuttosto sia il grande vantaggio: questo perché dà l’opportunità al paziente di scegliere questo trattamento estetico con più superficialità dando la possibilità di fare una prova, coscienti che il pigmento in un certo periodo di tempo scomparirà. I pazienti con capelli scuri non dovranno preoccuparsi quando con il passare del tempo, i capelli diventeranno bianchi. Infine, l’alopecia androgenetica è una patologia progressiva, che nel tempo avrà una probabile evoluzione, con conseguente cambiamento a livello morfologico dei capelli (attaccatura, colore). La scelta della tricopigmentazione temporanea, a differenza di quella permanente, non condizionerà a vita l’aspetto del paziente.

Luca Pirrone è un infermiere specializzato in assistenza infermieristica e strumentazione in sala operatoria.

Attualmente svolge la sua principale attività come Coordinatore Infermieristico / Hair Transplant Nurse presso la Insalaco Clinic di Roma, con strumentazione e tecniche americane all’avanguardia.